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LA FILOSOFIA AYURVEDICA

 

Hai mai sentito parlare della Filosofia Ayurvedica? Se no questo è l'articolo adatto a te. Ho conosciuto l'Ayurveda una decina d'anni fa circa, sono rimasta affascinata fin da subito. Sono cresciuta nel mio lavoro di Operatrice Olistica proprio grazie a questa filosofia, che mi ha insegnato come trovare l'equilibrio nel corpo con metodi completamente naturali, mi ha aiutata a conoscermi in un modo più profondo ed a conoscere anche le altre persone e la loro unicità. Questa splendida filosofia ha origini molto antiche, è nata più di 5000 anni fa in India. Si racconta avere origini divine, tramandata dagli dei agli esseri umani per curare tutte le malattie. Sono stati scritti molti testi a riguardo ed il primo è racchiuso nei Veda, una raccolta molto antica che comprende la base delle filosofie orientali, raccolta in cui viene descritto anche lo Yoga.

 

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Ayurveda è la prima scienza della vita, un sistema olistico ideato per mantenere il benessere nel corpo umano e l'equilibrio tra gli elementi del macro e microcosmo, quello che serve per ottenere salute e lunga vita. 

 

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Deriva da due parole sanscrite, "Ayur" significa vita e "Veda" conoscenza, quindi si può definire la conoscenza della vita. L'ayurveda è la scienza del vivere quotidiano e la base di questa filosofia è la relazione tra l'uomo e l'universo quindi la relazione tra microcosmo e macrocosmo. E' bello notare quanto l'intero universo influenza ogni creatura ed ogni creatura l'universo. 

 

Per l'Ayurveda il Macrocosmo, l'universo, è formato da 5 elemeti, i PANCHA MAHA BUTAS: aria-etere-fuoco-acqua-terra

 

L'uomo è visto come il piccolo universo della natura, e quindi i cinque elementi che sono presenti nell'universo sono presenti nel microcosmo, nell'uomo. Insieme, con le loro qualità, formano le costituzioni umane, i famosi DOSHA .

 

In specifico: l’Ayurveda ci insegna che ognuno di noi è diverso, che reagiamo agli stimoli, situazioni in modo diverso e che quello che fanno gli altri tante volte per noi è incapibile; tutto questo l’Ayurveda lo spiega specificando che noi siamo un composto di energia, la nostra PRAKRITI (che significa costituzione) è diversa da qualsiasi altro individuo, noi non siamo tutti uguali, ma ognuno si identifica in maniera diversa. L’universo è costituito dalla materia e dalla non materia. La materia è costituita da cinque forze ovvero:

      

-ETERE: è lo spazio vuoto -ARIA: è il movimento -FUOCO: è la trasformazione -TERRA: è la struttura -ACQUA: sono i liquidi

      

E la non materia che consiste nelle TRIGUNAS:

  • SATVA: rappresenta la coscienza

  • RAJAS: rappresenta l'azione ed il movimento

  • TAMA: rappresenta l'inerzia, ovvero una forza che si oppone a SATVA e RAJAS.

Questa teoria viene soprannominata la teoria dei PANCHAMAHABHUTAS.

Parla di tre forze che agiscono nel nostro corpo e sono conosciute come TRIDOSHA, ovvero i tre “dosha” che costituiscono il nostro corpo e sono un po’ come la non materia dell’universo, ovvero i TRIGUNAS, e racchiuso in ognuno si trova una forza che appartiene alla materia. I tridosha sono conosciuti come:

  • VATA

  • PITTA

  • KAPHA

I cinque elementi che formano la creazione fisica si combinano tra di loro per dar luogo a tutti i processi che avvengono nella fisiologia umana. Le tre funzioni basilari sono rappresentate dai tre dosha , in ognuno di essi c'è la prevalenza di certi elementi rispetto agli altri.

 

Vata: principio che governa il movimento, ha la predominanza degli elementi spazio e aria

 

Pitta: principio che governa il metabolismo, ha la predominanza degli elementi fuoco e acqua

 

Kapha: governa la coesione e crea la struttura del corpo, ha la predominanza degli elementi acqua e terra.

 

Il nostro corpo è quindi costituito come l’universo ed ogni elemento ha la sua qualità, quantità e funzione, questo si rispecchia in ogni singola costituzione dando delle particolarità e modi d'essere singolari per ognuno :

 

ARIA ETERE FUOCO ACQUA TERRA

     

Vata Pitta kapha

      

Secondo l'Ayurveda tutti gli elementi del macrocosmo si trovano al nostro interno ed insieme creano le costituzioni umane e tutte e tre sono presenti nel nostro corpo, però ne prevale sempre una, due o anche tre in base al soggetto. Questo rende ogni persona particolare e singolare, perché la quantità e qualità di ogni singolo dosha è diversa in ognuno e questo rende due persone, anche se appartenenti allo stesso dosha, diverse. 

Tutto questo, la natura di ogni individuo viene segnata dalla nascita, la sua costituzione “prakriti” , e quindi come ho accennato prima ogni persona risponde diversamente ad ogni situazione/stimolo per causa della sua costituzione.


Prakriti: diversi tipi di dosha

 Esistono sette tipi di prakriti, ovvero: vata, pitta e kapha come già detto, poi esistono dei miscugli, ovvero vata-pitta, pitta-vata, pitta-kapha, vata-kapha, kapha-pitta, kapha-vata, vengono definiti individui Bidosha, oppre Tridosha con vata-pitta-kapha in stessa misura. Oltre ad essere influenzati dalla nostra costituzione veniamo influenzati anche dalla stagione, dall’età e dal momento della giornata. In breve: Vata domina in INVERNO, dai 35 anni alla morte e nelle ore pomeridiane dalle 14 alle 18 e la notte dalle 2 alle 6; Pitta domina in ESTATE, dalla pubertà a circa 30-35 anni e la mattina dalle 10 alle 14 e dalle 22 alle 2; Kapha invece domina la PRIMAVERA E AUTUNNO, dalla nascita alla pubertà, dalle 6 alle 10 e la sera dalle 18 alle 22. Quindi noi ogni giorno, mese, ad ogni evento che cambia in continuazione veniamo sempre influenzati ed è proprio a questo che serve il Trattamento Ayurvedico e l'approccio della filosofia dello Yoga, a metterci in equilibrio di conseguenza ad ogni cambiamento esterno che ci può alterare. I dosha consentono di classificare le tendenze psico-fisiche presenti nel corpo e le disfunzioni comunque che ne possono derivare. Secondo l’ayurveda le patologie nascono quando si vengono a creare degli squilibri nei dosha (vikriti); l’individuazione degli squilibri in un dosha conducono a trovare i rimedi per ristabilirne lo stato di equilibrio individuale (prakriti) e quindi la guarigione. Le principali cause di squilibrio dei dosha sono tre:

  • il prajna-aparadha, ovvero l’errore dell’intelletto che si concretizza nel ripetere azioni, tenere atteggiamenti che, pur sapendo intrinsecamente sbagliati, vengono perpetuati in nome di desideri o pulsioni materiali;

  • il kala-parinama, ovvero le oscillazioni dei dosha all’interno del giorno, delle stagioni e della vita che sono quelle che ho elencato poco fa;

  • l’ asatmyendriyartha-samyoga, ovvero l’errato uso dei sensi, intendendo con questo un uso improprio in eccesso o difetto dei sensi.

L'Ayurveda non è che la scienza e lo studio dei "Dosha", le tre forze vitali primarie che formano il corpo e sono responsabili di tutte le funzioni fisiologiche e psicologiche dell'organismo. Se in equilibrio fra di loro permettono il perfetto funzionamento del corpo e della mente, così come nel caso di eccesso di uno di loro, sono responsabili dell'insorgere della malattia. Determinano i processi di crescita, di decadimento e di morte. I tre Dosha permettono alle dimensioni mentali e spirituali dell'esistenza la capacità di esprimersi attraverso il corpo fisico, ciò implica una relazione continua tra il corpo materiale ed il corspo spirituale, emozionale e la conseguente comparsa anche di sintomi legati a fattori puramente emozionali (dolore al fegato e problemi collegati, sintomo di rabbia repressa. Prurito alla pelle, sintomo di eccessivo stress ecc...). Gli attributi acquistano grande importanza nel trattamento degli squilibri dei Dosha, infatti partendo dalla regola generale secondo la quale "il simile accresce il simile", l'Ayurveda tratterà l'eccesso di un Dosha inducendo condizioni opposte alle sue qualità.