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Virabhadrasana- La posizione del Guerriero

(Virabhadrasana II nella foto)        

VIRABHADRA: Guerriero dalla forza smisurata, è l'emanazione si Shiva

 

Virabhadrasana fa parte delle posizioni principali dello Yoga e della serie dei guerrieri, Virabhadrasana I, II e III. Sono posizioni che si collegano fisicamente ed hanno uno scopo ben preciso. Virabhadrasana, anche tradotto come Guerriero o Warrior in inglese, non vuol dire veramente guerriero ma piuttosto eroe. Deriva da un nome proprio, Virabhadra, ed è composto da due termini Sanscirtti, Vira e Bhadra. Il primo termine, Vira significa Eroe, quindi un significato maschile, coraggioso e forte, virile. Il secondo termine, Bhadra, significa buono, di buon auspicio, grandioso, felice…

 

..LA STORIA..

La storia di Virabhadrasana inizia da una fanciulla indiana chiamata Sati, che significa dono, bontà e amore. Esistono molte versioni di questa storia ma una racconta che il padre di Sati, Daksha, diede una festa per cercare marito alla figlia ma si dimenticò di invitare il dio Shiva. Quando Sati lanciò la sua ghirlanda in aria questa arrivò direttamente a Shiva che scoprì l'accaduto e si infuriò con il padre. I due si innamorarono ma Daksha non accettò mai questo amore e quindi iniziò a tormentare la figlia la quale presa dallo sconforto decise di non voler vivere più abbandonandosi in una meditazione profonda ed a poco a poco morì. Quando Shiva scoprì il fatto non la prese bene e si strappò una ciocca di capelli per poi gettarla nel fiume gange, qui nacque Virabhadra, eroe potente nato con lo scopo di cercate Daksha, tagliargli la testa e bere il suo sangue. Virabhadra si avvicina alla sua città ruggendo, trova il re cattivo e gli taglia la testa. Quando il dio Shiva vede l'accaduto si fa prendere dalla compassione e riporta in vita Daksha, trapiantandogli la testa di un elefante.

 

La simbologia della storia è molto profonda perché Daksha rappresenta l'Ego che distrugge Sati, l'amore (equilibrio interiore). Shiva rappresenta invece lo spirito elevato, la vera essenza dello Yoga, che neutralizza l'ego rimettendolo al posto che gli spetta. 

 

In rete o sui libri si trovano molte versioni diverse di questa storia, ma questa è quella che mi ha colpito di più e che sento più affine all'esecuzione di queste posizioni.

 

 

 

VIRABHADRASANA I

Virabhadrasana I è una posizione di affondo con il dorso che si estende verso l'alto ed il torace che si apre. Si può entrare nell'Asana dalla posizione della montagna, Tadasana, oppure da Adho Mukha svanasana, la posizione del cane a testa in giù portando un piede tra le mani, il dorso i alza facendo quindi un affondo, il piede posteriore è appoggiato al pavimeno con il tallone all'interno ed in linea con il tallone davanti, ruotato circa di 30° rispetto al piede anteriore. La gamba anteriore è piegata come in Virabhadrasana II con il ginocchio allineato sopra la caviglia, il busto è sollevato perpendicolarmente al pavimento e le braccia sono distese verso l'alto con le mani unite in Atmanjali Mudra, lo sguardo e fisso verso l'alto. Questa posizione rappresenta la stabilità data da gambe forti e stabili al terreno.

-Allunga la parte frontale del corpo, gli addominali, allunga e risveglia il muscolo Psoas ed il flessore dell'anca (Ileo-psoas)

-Allunga il tendine di achille ed il polpaccio

-Aiuta a correggere la postura e rinforza la parte posteriore del corpo, gambe, dorso, braccia e spalle

-Migliora la capacità respiratoria perché espande il torace

-E' molto stimolante e riscaldante, dona gioia ed aiuta in caso di depressione leggera

...a livello energetico lavora sul !°, 2° e 4° Chakra, Muladhara, Svadhistana e Anahata.. grande apertura del torace e del cuore, inoltre dona molto calore risvegliando il fuoco digestivo, Agni, legato a Pitta dosha.... 

Rappresenta nella mitologia l'eroe quando arriva nella città del re e brandisce la spada con forza sopra la testa. Da questa posizione nascono le varianti di Virabhadrasana II e III. In Virabhadrasana II (foto all'inizio dell'articolo), l'eroe prende la mira con la spada per sconfiggere il nemico. Nella terza variante che spieghero qui sotto l'eroe lancia la spada prendendo la mira per poi abbandonarsi ad uno stato di ricerca dell'equilibrio interiore e della pace.

VIRABHADRASANA II

Per avere una giusta distanza dell'apertura delle gambe è consigliabile entrare nella posizione da Adho Mukha Svanasana, la posizione del Cane a testa in giù, portando il piede destro tra le mani effettuando un lungo affondo. Il tallone del piede sinistro, che inizialmente è quello posteriore, si ruota internamente portando la pianta del piede perpendicolare al piede anteriore, il tallone di questo coincide con il centro dell'arco plantare sinistro. Si alza il busto, le anche sono sulla stessa linea ed il bacino si trova parallelo alla parete avanti a voi, le braccia sono distese per permettere un'apertura maggiore del torace e del cuore, le spalle rilassate e lontane dal collo, la schiena cresce verso l'alto e lo sguardo è fisso in direzione della mano anteriore. 

Si tratta di un affondo con grande apertura delle anche. Simboleggia la lotta continua del guerriero spirituale che c'è in noi contro la nostra natura che ci crea tanta sofferenza. Dona maggiore resistenza e forza d'animo. 

-Apre il centro del cuore migliorando la respirazione, rinforza le braccia

-Stimola e rinforza gli addominali obliqui

-Lavora sulla stabilità del bacino ed apre le anche

-Rinforza le gambe, migliora la postura rendendo i piedi più forti e stabili, migliora la circolazione sanguigna.

...a livello energetico lavora sul 1° e2° Chakra, Muladhara e Svadhistana stimolando il fuoco digestico ed abbassando il Vata e kapha dosha...

 

VIRABHADRASANA III

Si consiglia di assumere questa posizione da Tadasana, la montagna, ma nelle sequenze in Vinyasa anche da Virabhadrasana I e II. Portare il peso del corpo sulla gamba anteriore sollevando quella posteriore e portandola parallela al pavimento con il piede a martello quindi spingere indietro con il tallone per aumentare l'allungamento della gamba. Il busto è piegato in avanti ed anch'esso parallelo al pavimento, i fianchi sono sulla stessa linea e le braccia sono allungate in avanti formando una linea continua dalla punta del tallone alla punta delle dita, lo sguardo è verso il basso. E' unaposizione che richiede molto equilibrio nella gamba che sta al pavimento, stimola i muscoli posteriori. Stimola la forza dei muscoli dorsali ed i glutei.

-Migliora l'equilibrio fisico e mentale

-Rinvigorisce il corpo, migliora il funzionamento del cuore ed il portamento

-Rinforza le caviglie, i muscoli delle gambe, gli addominali, i muscoli della schiena e del collo.

...a livello energetico riequilibria tutti e tre i dosha, Vata,Pitta e kapha. Fa un lavoro particolare a livello di Muladhara, Svadhistana e Manipura Chakra (1°, 2°e 3°)...

 

...Per approfondimenti sui Dosha si veda il capitolo dedicato alla Filosofia Ayurvedica..

A mio parere sono delle splendide posizioni che se eseguite insieme ed in modalità fluida creano una danza, una sorta di meditazione all'interno della pratica che rinforza lo spirito e dona un coraggio incredibile. Ma prima di eseguire la sequenza in modo fluido ti consiglio di provare a mantenere ciascuna posizione dai 5 respiri per prolungare a 10 respiri fino ad arrivare a un minuto. Respira sempre nelle posizioni e ricorda, il corpo anche se forte è rilassato, la schiena deve essere libera di crescere verso l'alto, le spalle non devono comprimere il collo, lo sguardo deve essere felice. Ed ancora ricorda, respira sempre in modo lento e profondo, non andare mai in affanno.

A presto.. Namastè

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